Museo informatico
Secondo alcuni riferimenti della storia, il computer è nato attorno al 1940. In Italia l'anno zero dell'informatica è considerato il 1954 (C. Bonfanti "L'affare Finac tra Manchester e Roma 1953-1954"), anche se l'idea di strumenti in grado di trattare informazioni e poterle comunicare nasce nei secoli passati al fine di calcolare, misurare spazio e tempo, diffondere informazioni scritte e orali.
Nel mondo e in Italia sono nate numerose iniziative, reali e virtuali, dedicate ai primi Musei Informatici: in Aziende, Associazioni, Enti, Università, Scuole e siti Web. L'intento è fornire conoscenze ai giovani come stimolo per le innovazioni e le sfide future, dare qualche messaggio alle nuove generazioni, in particolari agli studenti, andando alle schede perforate verso l'Intelligenza Artificiale.
Si riportano alcuni esempi, del tutto parziali.
Maggio 2020 - Maggio 1976 - 44 anni di Sogei: gli strumenti di lavoro delle origini, schede perforate e la "tomba del Cobol" nel computer museum di Boston
Nella mostra "Dalla scrittura al computer" dell'Università Salesiana in Roma (marzo-maggio 2012) sono stati esposti pezzi dell'Elea Olivetti (operante negli anni '60) e altri reperti.
L'Elea 6001 Olivetti all'Ateneo Salesiano in Roma nel 1966.
L'Elea 6001 Olivetti è esposto nel "Museo degli Strumenti per il Calcolo" a Pisa della Fondazione Galileo Galilei.
Nel Museo largo spazio è dato alla CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana), nata nel 1961.
Pisa evolve e l'informatica è alleata ormai con la robotica: oggi l'Istituto di BioRobotica del Sant'Anna di Pisa è leader nella ricerca sui Robot.
"Credo nei robot riabilitativi e in quelli "soft" ispirati al mondo animale. I primi vengono già utilizzati negli ospedali e nei centri di ricerca, i secondi sono una frontiera promettente". (dall'Intervista di J. D'Alessandro a C. Cipriani, foto di E. Camerini per RLab - la Repubblica N.5 del 28 febbraio 2018).
Nel "Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci " di Milano non poteva mancare (2016) ad esempio, uno dei primi trattamenti a distanza delle informazioni, come il telegrafo.
In Italia, a partire dal 1861, il sistema Morse diventa il sistema nazionale ufficiale. Alla fine dell'Ottocento ogni parte del mondo industrializzato poteva comunicare grazie al telegrafo Morse. Era possibile scambiare messaggi a distanza con un sistema di codifica di tipo binario (punto e linea, invece del più moderno zero e uno digitale).
Di nuovo un salto nel passato.
Museo delle Macchine da scrivere (Parcines-Merano)
All'Università di Castilla-La Mancia in Spagna, c'è un'interessante raccolta di reperti, tra cui il raro Commodore CMB 4000 degli anni '70 e raccolta "virtuale" dei primi video-giochi.
In rete sono disponibili tanti ulteriori approfondimenti dei tempi dell'informatica e della nascita della società digitale.
Esperienze di conservazione, oltre che sul web, sono anche riscontrabili nella realtà: oltre 12.000 pezzi salvati in oltre 25 anni di impegno: www.museodelcomputer.org
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