Web & app
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Il tema del web & app è sempre più attuale, per motivi di opportunità di mercato e di vincoli normativi, in particolare per i siti pubblici.
Anche per quanto riguarda i siti privati con fatturato superiore a 500 milioni medi negli ultimi tre anni sono stati definiti i criteri sanzionatori e le adempienze formali (si veda il sito dell'AgID). In ogni caso le caratteristiche di qualità rappresentano un vantaggio competitivo per il privato ed anche un vincolo per il settore pubblico in base alle norme vigenti: ad esempio il 23 settembre di ogni anno è una data di rilievo per il settore pubblico per quanto riguarda l'aggiornamento della dichiarazione di accessibilità inserita nel footer della Home del sito di competenza.
Quando si parla di web e app si parla anche di accessibilità e usabilità. In generale ci si riferisce alla possibilità di accesso ai comandi e contenuti informativi (ad esempio dati e documenti pdf non scannerizzati), ed alla possibilità di operare su di essi, anche da parte di persone con disabilità.
Le premesse storico-sociali-culturali e tecniche di questo interesse sono molto vaste e numerose riguardanti tra l'altro responsabilità, norme di legge e qualitative.
Se si parla di usabilità, si pensa alla facilità della sequenza delle azioni da compiere per navigare sui siti, oltre che alla fruibilità dei contenuti, dati e informazioni, una volta che vengono trovati navigando. Sono due aspetti di versi: software e dati.
Tali aspetti si situano in un quadro organico di qualità le cui caratteristiche sono citate nel grafico che segue.
Oggi i concetti di qualità sono sempre più contigui e secondo l'ISO/IEC 25010, l'usabilità comprende al suo interno la stessa accessibilità. Inoltre l'accessibilità non va riferita solo al software e al web, ma anche ai dati, ai documenti che li descrivono, come previsto anche dall'ISO/IEC 25012.
Sia per il software che per i dati l'accessibilità è una caratteristica importante che si accompagna alla usabilità della navigazione del software e alla comprensibilità dei dati e delle informazioni rese disponibili, come definito dalla serie di standard ISO/IEC 25000.
Considerazioni
Le regole italiane di accessibilità rispettano anche le raccomandazioni delle WCAG 2.1 del W3C che sono un chiaro orientamento per rendere i contenuti:
- percepibili (sottotitoli, colori, ecc.);
- operabili (tastiera, navigazione, ecc.);
- comprensibili (leggibilità, help, ecc.);
- robusti (compatibilità con tecnologie assistive, ecc.).
Le regole di usabilità/fruibilità soddisfano le caratteristiche di qualità degli standard internazionali.
La normativa italiana è tra le più mature a livello internazionale, curando sia gli aspetti tecnici che infrastrutturali e soggettivi. Di seguito si riporta una tabella che illustra come l’Italia, la Germania, la Korea del sud e gli USA hanno un alto livello di maturità disponendo sia di linee guida che di leggi per l’accessibilità del web, supportate da infrastrutture dedicate.
(e-Accessibility Policy Handbook for Persons with Disabilities)
ITU, G3ict, Internet&Society, 2010
Tuttavia in Italia va ancora migliorata nella pratica la prassi di come trattare in modo unificato l’approccio dell’accessibilità con quello dell’usabilità. Nello standard ISO/IEC 25010 si fa notare che l’accessibilità è una sotto-caratteristica dell’usabilità e non viceversa. Col tempo potrà forse anche maturare la consapevolezza di indicare nei siti web la zona pienamente accessibile, per tutte le disabilità, la zona accessibile solo per certe disabilità, e l’uscita dalle parti accessibili.
Visto il rapido evolversi della tecnologia e delle potenzialità della visualizzazione grafica che tende a sostituire il testo con immagini, il tema dell’accessibilità è in continuo monitoraggio tecnologico.
I decreti, le linee guida, le circolari, gli standard, le raccomandazioni sull’accessibilità, succedutisi dal 2004 al 2013, sono numerosi ed interconnessi tra loro, comunque tutti convergenti verso lo stesso scopo che è la centralità dell’utente.
Per un loro approfondimento e successivi aggiornamenti si rinvia al sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale, ove sono compresi gli ultimi aggiornamenti che riguardano importanti aspetti tecnici e organizzativi, in particolare quelle relativi alle Linee guida sull'accessibilità.
Il perseguimento del massimo livello di accessibilità e usabilità contribuisce a favorire l’e-inclusion delle persone con disabilità, l’autonomia dell’utente, la riduzione del cosiddetto “Digital divide”, cioè il divario tra i “nativi digitali” e gli “immigrati digitali”, tra i diversi strati della popolazione, tra i giovani e gli anziani, tra i Paesi sviluppati e quelli meno sviluppati.
In ogni caso gran parte delle anomalie, inutilità o degrado di un sito web si verifica in concomitanza dell’assenza di un manager responsabile della formazione, dei contenuti e degli aggiornamenti da apportare ed in mancanza di un raccordo tra l’organizzazione reale ed il sito in rete.
Un sito nuovo, appena nato, è già vecchio se non ha un “web editor” con funzioni anche di contributo al management, per essere vicino ai processi dell’organizzazione che il sito web rappresenta.
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