Seattle, città moderna, circondata da montagne, nello stato di Washington.
Seattle, città della Microsoft e della Boeing, ha una moderna rete stradale. A destra si vedono evidenziatori in rilievo delle corsie,
molto usati per produrre un rumore attraverso le ruote in caso di cambio corsia.
A Seattle si usa
molto incoraggiare il "Car Pool", cioè l'andare in macchina in più persone, ad esempio al lavoro. Le macchine con
3 o più persone hanno delle corsie preferenziali. Ci sono stazioni radio che trasmettono in continuazione notizie sul traffico in tempo
reale.
Nelle ore di punta, quando i flussi automobilistici, ad esempio, vanno al mattino nel verso della città, alcune corsie vengono adibite
automaticamente alla circolazione utilizzando delle barriere mobili (tipo passaggi a livello dei treni); al pomeriggio, con il traffico
in senso opposto, le barriere vengono adeguatamente spostate e consentono più corsie per il traffico contrario. Dei pannelli luminosi
agevolano l'informazione in tempo reale. Attraverso studi statistici vengono monitorati i percorsi più frequenti e vengono
programmate correzioni alla viabilità.
Il problema della
segnaletica
è molto curato.
A sinistra una monorotaia in cemento armato dove deve arrivare l'automotrice con
vagoni, fermandosi alla stazione sopraelevata. Accanto una bancarella per l'espresso.
A destra un treno lunghissimo che viene dal Canada: anche di 100 vagoni.
Sotto: l'Università di Washington, una macchina del museo della scienza per riprodurre sperimentalmente la curva normale,
lo Space needle di sera e il porto.
La maggioranza delle palline, partendo dall'alto della parte centrale dell'apparecchiatura, cadono al centro, le altre, rimbalzando
casualmente su dei piccoli assi orizzontali, si distribuiscono ai lati. Le palline vanno a mancare la parte
centrale con una probabilità prevedibile e disegnano una curva normale.
Skyline di Seattle ed il caratteristico Space Needle, di sera.
On the road...
"Era con un tocco di dispiacere che scendemmo dall'aereo. Il volo era finito.
Eravamo dei puri mortali che camminano di nuovo sulla terra" (Museo del volo)