Le
foto riportate sono state scattate nel 2003 sulla pista ciclabile dove una volta
passava il trenino della Val di Fiemme e sono affiancate da fotogrammi del filmato girato il 10
gennaio 1963, gentilmente concesso
dall'appassionato dei treni Paolo Corrà. Di seguito si riportano alcuni esempi
di treni a scartamento ridotto
e a
scartamento ordinario d'uso
locale, con soluzioni ferroviarie di mobilità speciale e di testimonianze storiche.
Nel cuore
delle Dolomiti (dal 2009 sono patrimonio mondiale dell'Unisco) si trova la stazione
ferroviaria di Ora, in provincia di
Bolzano, da dove partiva il
trenino della Val di Fiemme, valle in provincia di
Trento. La
ferrovia fu in
funzione dal 1917 al 10 gennaio 1963.
Sul tronco Ora-Castello i
treni pesanti venivano mossi da due locomotive; la seconda locomotiva,
non più necessaria fino a Predazzo (stazione finale), poteva essere girata su un binario
a triangolo ed invertire la marcia (Mariano Delladio, Vapore in
Val di Fiemme, Calosci-Cortona, 2001pag. 80). Due carrozze della ferrovia della
Val di Fiemme sono ancora operanti, come treno storico, sulla linea a
scartamento ridotto
Genova-Caselle.
In Italia c'erano molti treni a scartamento ridotto.
Qualcuno è ancora in funzione come il
trenino verde della Sardegna
o sopra Bolzano dove è funzionante un piccolo treno della
Ferrovia del
Renon.
La
ferrovia
era lunga Km 51, il dislivello massimo di 875 metri, la
quota più alta si raggiungeva a metri 1098 s.l.m., lo scartamento era di
0,76 metri, le stazioni intermedie con rifornimento d'acqua erano 6; fu
elettrificata il 28 ottobre 1929 (Mariano Delladio, autore di "Vapore in
Val di Fiemme", Calosci-Cortona, 2001, pag.81 e consulente del diorama
di seguito riportato della stazione di Tesero).
Nello stesso libro (pag.243) si parla del progetto
del 1909, mai realizzato integralmente, per collegare Belluno, il passo S. Pellegrino, la Val di Fiemme, Ora, San Michele,
Malè (nel 2009 è stato festeggiato il
Centenario;
nel 2003 la
Trento-Malè fu prolungata fino a
Marilleva); nel progetto originario si ipotizzava l'arrivo al Passo del
Tonale e Tirano e, superando il Passo del Bernina, St. Moritz. Da Tirano a St. Moritz il
trenino è ancora una realtà
da capogiro nel cuore della Svizzera e dal 2008 è entrato a far parte del
patrimonio mondiale dell'Unesco.
Il
trenino della Val di Fiemme partiva dalla stazione di
Ora
arrivando a Montagna per poi salire ancora, lasciando la
valle dell'Adige...
...attraversando
tranquillamente la statale 48 delle Dolomiti, il traffico era quasi
inesistente, e inerpicandosi lentamente in direzione di
Pausa.
E' possibile, specie d'estate,
trovarsi sull'avvincente pista ciclabile e immaginare il tracciato della vecchia ferrovia...
...passare sul ponte di pietra, immerso nel verde da una parte
ed esposto sulla valle dall'altra, vedendo il
ponte di oggi e ricordarsi come era un
tempo...
...arrivando finalmente
all'incantevole stazioncina di Pausa, quasi intatta e rimasta isolata, per continuare passando
su un altro ponte...
...come
allora.
Quasi a metà tragitto i convogli che andavano e tornavano dalla
Val di Fiemme si incrociavano e, nel penultimo viaggio del pomeriggio
del 10 gennaio 1963, i conducenti si salutarono; l'ultimo viaggio fu
quello di ritorno (da Predazzo a Ora) la sera stessa. Il trasporto passeggeri fu sostituito da un
servizio di autobus.
Percorrendo ancora due chilometri si attraversa un bellissimo pianoro, in leggera
salita, fino a Fontanefredde.
Il trenino saliva lentamente,
seguendo un sentiero di ferro, circondato da un bosco fitto e accogliente,
paziente per l'interruzione del cinguettio degli uccelli.
A San Lugano si ricorda la ferrovia con un pannello storico,
in tedesco e italiano, posto
proprio sull'antico tracciato, dove si cita:
"I lavori iniziarono nel 1marzo
1916... parteciparono 3.900 lavoratori civili, 600 militari e 1.500
prigionieri di guerra...la ferrovia a scartamento ridotto della Val di
Fiemme da Ora a Predazzo fu realizzata in brevissimo tempo...sul
tratto lungo 27 Km da Ora a San Lugano furono realizzati ben cinque
tunnel, sette viadotti e otto ponti. Il 18 marzo 1918 entrò in esercizio
il tratto da Ora a Montagna (9 Km), un mese più tardi anche quello fino
a Castello di Fiemme (ca. 30 Km).
...Nel novembre 1917 furono effettuati i primi viaggi di treni merci
fino a Rio Sadole, mentre il viaggio inaugurale fino a Predazzo Sud ebbe
luogo il 1 febbraio 1918.
...Nel
febbraio 1919 le FS (Ferrovie dello Stato) assunsero la gestione della
ferrovia. Nel 1921 viaggiavano giornalmente solo tre treni per direzione
di marcia, con un tempo complessivo di 3 ore e 55 minuti... a causa
dell'eccessivo deficit della ferrovia, nel 1927 essa fu privatizzata.
Con l'elettrificazione nel 1929 il tempo di
percorrenza complessivo si ridusse a 2 ore e 15 minuti. Nel 1932
transitavano giornalmente 10 treni passeggeri... Nel 1956 la gestione fu
assunta per un anno dalle
Ferrovie del Renon."
Sul
Renon, sopra Bolzano, camminano ancora
simili
trenini nati nel 1907.
Nella foto accanto è una immagine della
Ferrovia del Renon, riprodotta nel grande plastico ferroviario di Rablà,
vicino Merano.
Mondotreno
è la più grande installazione digitale di ferrovie in miniatura d‘Italia
e rappresenta, con i suoi oltre 20.000 pezzi, una delle maggiori
collezioni private di modellismo.
Riprendendo il discorso sul tracciato della ferrovia,
superato San Lugano, il treno costeggiava più in pianura la strada
della Val di Fiemme...
...e superato
Castello di Fiemme, che segnava l'ingresso nella Valle, proseguiva verso
nord lungo la statale dove c'è il Bar Fiemme che ricorda il trenino con
una pittura,...
...passava, rara,
qualche Fiat '600 quando il treno sostava...
...come nella stazione di
Cavalese,
utilizzata da molti pendolari che
lavoravano o studiavano a Trento. Ben visibile la motrice di tipo A3.
Nel locale adiacente il
Centro di documentazione di Stava si trova una riproduzione della
stazione di Tesero; il diorama in legno
è stato realizzato da Fabio Vinante e riproduce,
in scala 1:100, la stazione verso il 1920 dove sostavano
locomotive a vapore e vagoni dell'epoca.
Il treno attraversava
il torrente Avisio su un ponte
di ferro...per continuare dove ora la "stradina" consente passeggiate a piedi, o,
perché no, con passo nordik walking,
consentendo anche nella zona circostante una
formazione attiva
in un'aula a cielo aperto.
...e continuava per fermarsi, a
volte, nella piccola stazione di Roda.
Il trenino, nella sua "composizione tipo" con elettromotrice A1-A2-A3,
in piena attività nei pressi di Roda, probabilmente tra il 1929-1945 secondo l'esperto storico P. Corrà.
(foto
della famiglia M. resa disponibile a F.V.)
Più in alto il bosco probabilmente risuonava al suo
passaggio. (Il bosco che suona è fatto di abeti con un legno ad alta
risonanza, ideale per realizzare strumenti musicali).
Percorrendo la bellissima pista ciclabile si arriva fino a Predazzo. La pista è
facilmente percorribile a piedi e in biciletta ed è accessibile anche per i
disabili.
A Predazzo il treno finiva la sua
corsa...
...dopo essere passato su un altro ponte di ferro.
Alla stazione di Predazzo i "primi" turisti potevano
far trasportare i loro bagagli con un
carrettino fino alla vicina fermata delle autocorriere continuando il viaggio verso il
passo Rolle o per la Val di Fassa.
Nessuno poteva sapere
che dopo alcuni anni quel turismo affascinante, raro e da pionieri, si sarebbe sviluppato
come ai nostri giorni.
Come
in quei tempi il turismo delle Dolomiti è fatto di gente che ama le montagne e che ancora,
tra tante escursioni, ha la
possibilità di riscoprire quell'antico tracciato ferroviario immerso nel bosco.
La Val di Fiemme si estende per 35 chilometri, lungo il
torrente Avisio, e dispone di oltre 150 chilometri di piste per lo sci da
fondo e altrettanti per lo
sci da discesa. Offre numerose piste
ciclabili, curatissime, che, consentono di fare d'estate in mountain bike
molti degli itinerari che si possono fare d'inverno con gli sci. Da
settembre 2008 la pista ciclabile della Val di Fiemme è collegata con
quella della Val di Fassa.
Visto l'afflusso di turisti,
d'inverno e d'estate, è bello sognare un nuovo trenino
ecologico su rotaia che vada in pianura a cielo aperto, con qualche
breve tunnel, collegando i paesi e gli impianti di sci.
Potrebbe tornare a vivere anche qualche
vecchio locomotore dell'ex ferrovia Ora-Predazzo?
Locomotore B51
fotografato da P. Corrà il 6/10/2009 in occasione dei preparativi del
Centenario della Trento-Malè. Il locomotore restaurato
trainerà una carrozza in legno C326 del 1909 e due carri merci,
in occasione della celebrazione del Centenario.
Sarebbe bello poter andare
un giorno con un nuovo trenino in zona pianeggiante, ad esempio, da Castello di Fiemme
fino a Cavalese,
Tesero, Panchià, Ziano, Roda, Predazzo. Si potrebbe arrivare fino in Val di Fassa a Forno, Moena, Soraga, Pozza, Pera,
Mazzin, Campestrin, Fontanazzo, Campitello, Canazei, Alba... lasciando le macchine
in appositi parcheggi... e muovendosi in piena libertà, senza inquinare.
Forse in futuro un trenino potrà essere di nuovo
accanto alla strada, su ferro o su gomma, forse su una sopraelevata
simile ad una
"metropolitana leggera", senza che siano abbattuti troppi
alberi.
Il treno è divenuto
il simbolo di un'epoca e di un mezzo che unisce.
In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia 1861>2011
sono esposte, di fronte alle Officine Grandi Riparazioni di Torino,
la locomotiva a vapore 940 del 1910-1920 e l'elettrotreno E404,
progenitore dell'alta velocità in servizio dal 1990.
Treni a scartamento ridotto
e a
scartamento ordinario d'uso
locale: esempi di mobilità speciale e di testimonianze storiche
regionali