Cortina d'Ampezzo ha una posizione strategica al centro
di un anfiteatro di montagne, rocce, abeti: è bella d'estate e
d'inverno, ancor di più fuori stagione quando è meno affollata di
automobili e persone.
Al centro di Cortina si erge un campanile imponente e
slanciato, situato a metà dell'elegante Corso Italia..
A poca distanza si trova il lago di Misurina, rimasto
incontaminato, dai colori cangianti nella bella stagione, ghiacciato e
attraversabile a piedi nei mesi freddi.
Cortina ha innumerevoli
piste da sci. E' uno "stadio all'aperto" dove è possibile assistere
in inverno a gare di sci di
importanza mondiale. Nel 1956 si tennero a Cortina i VII Giochi Olimpici
invernali.
Nei mesi freddi, specie durante le vacanze di Natale, le sculture di ghiaccio o di neve sono nel posto ideale: si possono
osservare gare di artisti provenienti da vari Paesi. Nel gennaio 2010
erano presenti scultori del Canada, Germania, Australia, Romania e Italia.
Accanto una scultura di neve con le famose formichine trentine
che hanno ben rappresentato l'Italia.
L'opera rappresenta una
formichina sugli sci rappresentata nel cubo, caduta per l'eccessiva velocità: uno scoiattolo, simbolo
di Cortina, guarda divertito, ispirando fiducia e ottimismo.
Altre opere di neve: quattro sciatori, uno dietro l'altro, realizzati dalla squadra di artisti canadesi.
Sulla destra invece un'opera di ghiaccio, fuori concorso.
Quando si pensa a Cortina, qualcuno ricorda i tempi in cui si
arrivava con il treno.
Nel dicembre 1955 e nel gennaio 1956 a Cortina entrarono in servizio
due elettrotreni (l'ET 007 e l'ET008, attualmente fuori uso
ed esposto a Malè). Essi potenziarono il
collegamento ferroviario in occasione delle Olimpiadi invernali del '56. Entrambi furono assemblati nell'officina di Cortina, che si
trova sul piazzale, di fronte alla vecchia stazione (ora stazione
autocorriere). La ferrovia delle Dolomiti
Calalzo-Cortina-Dobbiaco è stata
sostituita da un servizio di autocorriere.
E' ancora ben visibile il suggestivo ponte di pietra, che attraversa
il rio Bigontina
e la strada 48, sul quale passava il treno che arrivava proprio in centro.